Dalla Tangenziale di Torino allo studio di Carlo D’Oria s’incontra la periferia. Centri commerciali,
rotonde, case popolari. Poi, improvvisamente, una strada lastricata con ciotoli
di fiume ci conduce a un grande stabilimento semiabbandonato, relitto
industriale del boom economico. Qui c’era un sacco di gente che lavorava. Com’è
possibile che in poco tempo sia tutto cambiato? Chiudo gli occhi e immagino il
via vai dei camion, gli operai che lavorano, il colore rosso del metallo fuso.
Da una porticina si accede nello
studio di Carlo. Qui, in
questo spazio luminoso dalle grandi finestre, ritrovo il metallo e il lavoro
uniti all’introspezione di un artista meticoloso. Trovo anche il gesso e la
terracotta, e piccoli omini modellati dalle sue mani veloci, personaggi anonimi
in territori instabili. La memoria del luogo e le sculture di Carlo mi sembrano inseparabili: ombre nel metallo,
ruvide superfici del nostro inevitabile presente.
The rough surfaces of Carlo D'Oria.
From Carlo D'Oria’s studio to the Turin ring road there is the suburbs: Shopping centers,
rounds and social housing. Then, suddenly, a road paved with river stones leads us to
a large semi-abandoned factory, wreck of the industrial boom. Here a lot of people were
working. How is it possible that in such a short time has quite changed? We close our eyes
and imagine the bustle of trucks, the laborers, the red color of molten metal.
A little door leads us into Carlo’s studio. Here, in this bright space with large windows, we
find the metals and work, put together in the introspection of a meticulous artist. I also
find chalk and clay, and small men shaped by his fast hands, anonymous characters in
unstable territories. The memory of the place and Carlo’s sculptures seem inseparable:
metal's shadows and the rough surfaces of our inevitable present.
Carlo D'Oria ti aspetta per fare due chiacchiere in Via Al Molino 1/26 Collegno, Torino
Sito:
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